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Se l’iter parlamentare si concluderà con l’approvazione, gli imprenditori che sottoscrivono una polizza danni potranno beneficiare di una detrazione fiscale del 20%

La proposta di legge per la polizza rischio danno ambientale

E’ stata presentata a Roma, il 9 maggio scorso, una proposta di legge importante, la n. 445, di cui è prima firmataria l’on. Maria Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio.

Riguarda la concessione di un credito d’imposta a favore dei titolari di reddito d’impresa per la stipulazione di contratti assicurativi, l’acquisizione di certificazioni e l’esecuzione di interventi di prevenzione in materia ambientale. La legge incentiva i comportamenti virtuosi delle imprese, inclusa la sottoscrizione di prodotti assicurativi, al fine di garantire una migliore protezione delle risorse naturali e, di conseguenza, della salute delle persone.  Se l’iter parlamentare si concluderà con l’approvazione, gli imprenditori che sottoscrivono tali polizze danni potranno beneficiare di una detrazione fiscale del 20%. .

Investire in una polizza rischio danno ambientale, più vantaggi per tutti

Un’importante opportunità per le aziende per investire nella sicurezza e nello sviluppo delle proprie attività nel rispetto e tutela dell’ambiente. Un’azione concreta per mitigare l’impronta dell’uomo, tutelare e conservare gli habitat e la biodiversità, garantire la presenza di acqua ed aria pulite per tutte le specie, limitando le conseguenze dovute ai danni provocati da eventuale inquinamento. Questa iniziativa costituisce un punto di partenza verso l’auspicabile obbligatorietà della protezione dell’ambiente, e quindi anche di noi stessi.

Imprese assicurate? Dati allarmanti

Secondo la fonte Ansa, si stima che solo l’1,7% delle aziende in Europa abbia stipulato una polizza sul rischio ambientale. L’Italia è allineata con questo dato, nelle imprese del nostro Paese manca una cultura a favore della prevenzione e della riparazione dei danni alle risorse naturali. Gli investimenti nella gestione dei rischi ambientali sono limitati e la cosa grave è che, in caso di responsabilità per danno ambientale, vi sia un reale rischio d’insolvenza e di impossibilità di riparare o rimborsare quanto causato perché, non dimentichiamo, secondo la legge europea “Chi inquina paga”.

Affidarsi ad uno specialista per trovare la soluzione più adatta

In questo contesto si rivela altamente utile rivolgersi ad un broker, che come intermediario tra le piccole e medie imprese e il vasto mercato assicurativo, si pone come figura professionale in grado di valutare caso per caso, scegliere la migliore soluzione assicurativa sia dal punto di vista delle coperture che dell’impegno economico, grazie alle competenze tecniche, alla specializzazione, alla conoscenza delle normative e all’esperienza nell’ambito. Un esperto in materia che possa dare indicazioni e consigli specifici in un’ottica assicurativa responsabile, formulata tenendo conto dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.

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