Negli ultimi anni la professione infermieristica ha subito una significativa evoluzione, caratterizzata da un ampliamento delle competenze e delle responsabilità. Gli infermieri non sono più solamente esecutori di compiti assegnati, ma professionisti autonomi e responsabili di decisioni cliniche fondamentali per la cura dei pazienti. Una crescita professionale che comporta un aumento dei rischi legali e delle potenziali implicazioni derivanti da eventuali errori o omissioni.
In questo contesto, dotarsi di un’assicurazione per infermiere adeguata diventa essenziale per proteggere la propria carriera e garantire una pratica professionale serena. Inoltre dal 1° aprile 2017, la Legge Gelli-Bianco (n. 24/2017) ha reso obbligatoria la stipula di una polizza assicurativa per colpa grave per tutti i professionisti sanitari che operano nelle strutture sanitarie, inclusi gli infermieri.
Cosa dice la legge a riguardo
La normativa italiana riconosce l’importanza di tutelare i professionisti sanitari, infermieri inclusi, attraverso disposizioni specifiche che regolano responsabilità civile e coperture assicurative. In particolare, la Legge 24/2017, nota come Legge Gelli-Bianco, ha delineato un quadro normativo chiaro per la gestione del rischio e della responsabilità in ambito sanitario.
Secondo l’articolo 10, comma 3, della legge, ogni esercente una professione sanitaria che operi, a qualsiasi titolo, in strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private è tenuto a stipulare a proprie spese una polizza assicurativa che copra la responsabilità per colpa grave.
Parallelamente, l’articolo 10, comma 1, impone alle strutture sanitarie l’obbligo di sottoscrivere una polizza di responsabilità civile verso terzi e verso i prestatori d’opera, ovvero i propri dipendenti. Questa assicurazione aziendale tutela la struttura e il personale per gli errori commessi nello svolgimento dell’attività lavorativa.
La copertura aziendale presenta però limiti significativi. Proprio per questo motivo, la polizza individuale rappresenta non solo un adempimento normativo in determinati contesti, ma anche una scelta consapevole di responsabilità professionale, capace di offrire una tutela più ampia, personalizzata e continuativa.
Rischio reale per gli infermieri: i dati chiave
- Il MedMal Report 2023 pubblicato da Marsh evidenzia che, ogni anno, 2,16 infermieri su 100 risultano coinvolti in denunce di malpractice e di conseguenza ad affrontare richieste di risarcimento.
- Secondo il Bollettino IVASS n. 3/2025, nel 2023 il costo medio di un sinistro attribuito al personale sanitario si è attestato intorno ai 21.000 euro, ma per le strutture pubbliche il danno medio ha raggiunto gli 83.000 euro.
- Secondo i dati INAIL Sanità 2024, nel 2023 si sono verificati oltre 55.000 infortuni nel comparto sanitario, pari al 12% del totale degli infortuni registrati nei settori dell’industria e dei servizi.
Rischi legali e professionali
Ogni turno mette l’infermiere di fronte a decisioni cliniche rapide e a un intenso contatto con pazienti, farmaci e dispositivi: un contesto in cui basta poco perché si apra un contenzioso. I potenziali rischi si possono riassumere in tre macro‑categorie:
- Errori procedurali: somministrazione errata di farmaci, omissione di interventi assistenziali o mancata registrazione di dati clinici.
- Incidenti sul lavoro: infortuni personali o causati a terzi durante l’attività lavorativa.
- Contenziosi legali: cause civili o penali intentate da pazienti o familiari per presunti danni subiti.
Perché la polizza aziendale non è sufficiente
Molti infermieri che operano all’interno di strutture pubbliche o private possono pensare di essere pienamente tutelati dalla copertura assicurativa fornita dalla struttura sanitaria. Come abbiamo visto però, in realtà, questa forma di protezione presenta diversi limiti che possono esporre il singolo professionista a conseguenze economiche e legali significative.
Ecco i principali punti critici:
- Massimale condiviso: la polizza aziendale copre l’intera struttura, non il singolo professionista. In caso di sinistri multipli, il plafond potrebbe esaurirsi rapidamente, lasciando scoperti gli operatori coinvolti.
- Franchigie e scoperti: in alcune situazioni, l’infermiere può essere chiamato a rispondere economicamente di una parte del danno, secondo quanto previsto dal contratto assicurativo aziendale.
- Colpa grave esclusa: la copertura aziendale, per legge, non risponde in caso di colpa grave. Questo significa che, se viene riconosciuta una responsabilità grave, sarà il professionista a dover risarcire in prima persona.
- Validità limitata: la protezione è circoscritta all’orario e al luogo di lavoro. Prestazioni occasionali, attività extra-contrattuali o volontariato restano fuori dal perimetro assicurato.
Assicurazione infermiere: quando serve e perché è indispensabile
Sottoscrivere un’assicurazione professionale per infermieri non è quindi solo una scelta prudente, ma anche una necessità normativa per tutelarsi nei casi di colpa grave, come previsto dalla legge. In ogni contesto sanitario, pubblico o privato, dipendente o autonomo, dotarsi di una copertura personale rappresenta inoltre una tutela concreta contro rischi reali e sempre più frequenti. Consente infatti di:
- Avere una protezione autonoma e continuativa, che prescinde dalle coperture aziendali o da eventuali scoperture contrattuali.
- Affrontare anche le situazioni più complesse, come procedimenti per colpa grave, richieste di risarcimento tardive o attività svolte al di fuori dell’orario di servizio.
- Personalizzare il livello di tutela in base al proprio ruolo, all’ambiente di lavoro e al grado di esposizione al rischio clinico.
- Lavorare con maggiore tranquillità, sapendo di poter contare su una copertura chiara, stabile e costruita su misura.
Ma cosa comprende esattamente una polizza per infermiere e infermieri? Per capire se una copertura è davvero efficace, è essenziale conoscerne nel dettaglio le garanzie, i limiti e le opzioni personalizzabili. Vediamolo subito.
Cosa copre un’assicurazione per infermiere
L’assicurazione per infermiere e infermieri è pensata per proteggere il professionista dai principali rischi legati all’attività assistenziale, clinica e gestionale. Le coperture possono variare in base alla compagnia assicurativa e al tipo di contratto scelto, ma generalmente comprendono:
- Responsabilità civile professionale: copertura per danni materiali, fisici o psicologici causati a terzi, come pazienti, colleghi o altre figure sanitarie, durante lo svolgimento della propria attività. Include anche errori, omissioni o negligenze, anche se non intenzionali.
- Colpa grave: estensione obbligatoria per i professionisti che operano nel Servizio Sanitario Nazionale. Copre i casi di colpa grave non inclusi nella polizza della struttura sanitaria, che normalmente tutela solo la colpa lieve.
- Tutela legale (spesso inclusa o disponibile come opzione): rimborso delle spese legali per avvocati, consulenze e perizie in ambito civile, penale o disciplinare.
- Responsabilità amministrativa e contabile (opzionale, per ruoli con funzioni gestionali): tutela in caso di danni erariali o sanzioni pecuniarie inflitte dalla Corte dei Conti per errori nella gestione documentale o nei processi decisionali.
- Estensioni extra-contrattuali (se previste dalla compagnia): copertura per attività svolte al di fuori del contratto principale, come la libera professione occasionale, assistenza domiciliare, volontariato o interventi in emergenza.
- Retroattività (da verificare nei termini contrattuali): tutela per eventi avvenuti prima della stipula della polizza ma segnalati dopo.
- Ultrattività (inclusa nelle formule più complete): estensione della copertura anche dopo la cessazione dell’attività, per richieste di risarcimento relative al periodo di attività svolta.
Una buona assicurazione, quindi, non è solo un elenco di voci tecniche, ma una protezione concreta da costruire sulle esigenze specifiche: dal neolaureato al coordinatore, dal dipendente al libero professionista.
Proteggiti, turno dopo turno, con BIG Brokers
In un contesto sanitario sempre più complesso e sotto pressione, scegliere una buona polizza non è solo una formalità, ma un gesto di responsabilità verso sé stessi e i propri pazienti. Perché un’assicurazione per infermiere non protegge solo da eventuali richieste di risarcimento, ma permette di affrontare ogni turno con maggiore serenità e consapevolezza.
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Le informazioni riportate non costituiscono contratto e non impegnano il broker o l’assicuratore per il quale valgono le condizioni contrattuali sottoscritte tra le parti. Leggere attentamente il set informativo di polizza prima della sottoscrizione.