In RC Professionale

Se è vero che il paziente è il primo soggetto a dover essere tutelato, è altrettanto vero che il rischio professionale dei medici è un fattore non secondario all’interno di un sistema sanitario efficiente.

Per assicurare il buon esercizio della professione e il mantenimento di una proficua alleanza terapeutica medico-paziente ci sono le rc professionali mediche, che grazie alle loro garanzie e coperture in relazione alle normative, permettono ai professionisti di esercitare all’interno di un apparato di regole prestabilite in cui anche il rischio circoscritto. Con l’entrata in vigore della legge Gelli-Bianco questo quadro è stato ancor più definito ed enfatizzato al fine di dare a medici, pazienti, assicurazioni e legislatori gli strumenti adeguati per rispondere agli eventi e alle emergenze del quotidiano.

All’interno della normativa trova una stimolante applicazione il caso dell’assicurazione che copre interventi estetici. Il tema infatti fa nascere diverse domande all’interlocutore, come: gli interventi chirurgici a fini narcisistici (interventi estetici legati a una necessità voyeuristica del paziente) e quelli legati a una patologia o a un incidente (parliamo della chirurgia estetica ricostruttiva) hanno lo stesso peso sul piano assicurativo? Esiste una scala metrica che definisca il grado in cui gli interventisti siano più o meno invasivi e che quindi indichi un premio più o meno elevato? L’assicurazione professionali per chirurghi estetici è paragonabile all’assicurazione chirurgo generale? In caso di intervento esistono formule assicurative che coprano medico-paziente solo in merito a quel particolare intervento? Trattandosi di estetica, e quindi di trattamenti più legati alla psicologia del paziente che a una valutazione scientifica/matematica dell’intervento in sé, chi valuta la buona riuscita dell’intervento stesso? E se il cliente non fosse soddisfatto e chiedesse i danni?

Per rispondere a queste domande affidarsi a un’assicurazione professionale medici on line non basta. Serve un approfondimento. Abbiamo girato quindi queste domande al nostro esperto assicurativo Francesco Didonna, consulente di BIG INSURANCE BROKERS da oltre 10 anni, esperto in polizze assicurative professionali per medici e infermieri. «Innanzitutto va chiarito che l’assicurazione per medici chirurghi estetici segue le stesse regole disposte dalla legge Balduzzi e ridefinite dalla più attuale legge Gelli-Bianco. Chiarito quindi dove il chirurgo operi (se in struttura priva, pubblica, in uno studio proprietario o all’interno di una equipe, e se quindi il medico chirurgo eserciti come libero professionista o come dipendente, la nostra compagnia spinge l’analisi alla valutazione del giro d’affari del cliente e dei fattori di rischio che la sua professione include. Non vanno neanche sottovalutati gli orizzonti professionali dello stesso medico chirurgo estetico, che durante l’esercizio della professione può trovarsi ad alzare l’asticella dell’applicazione della sua stessa professione. In conformità alla tipologia della professione, il nostro suggerimento è quello di avvantaggiarsi anche di un a polizza di tutela legale, al fine di non incorrere in spese processuali dovute alla richiesta di risarcimento a seguito di un intervento estetico che non risponde alle aspettative del cliente/paziente».

Chirurgia estetica VS chirurgia plastica

Per CHIRURGIA ESTETICA si intende un insieme di tecniche chirurgiche utilizzate per la correzione di difetti estetici, più o meno evidenti, che possono ostacolare la vita di relazione e incidere sul benessere psicofisico del paziente. Il compito del chirurgo estetico è di ripristinare l’armonia delle forme, rispettando la fisionomia del paziente, in modo da ottenere un risultato che sia sempre esteticamente gradevole e naturale.

Per CHIRURGIA PLASTICA e plastico-ricostruttiva, è una branca della chirurgia che si propone di correggere e riparare i difetti morfologico-funzionali o le perdite di sostanza di svariati tessuti (cute, sottocute, fasce, muscoli, ossa, ecc.) sia congenite, che secondarie a traumi, neoplasie o malattie degenerative. Le tecniche fondamentali più utilizzate sono rappresentate dagli innesti e dai lembi. (Fonte wikipedia.org)

Parola all’Avvocato

«La legge tutela le vittime dei chirurghi ma bisogna muoversi in modo preciso. Un intervento di chirurgia estetica è quasi sempre un evento procrastinabile, non d’emergenza: da questo consegue che il chirurgo ha il dovere morale e professionale di rendere edotta la paziente circa tutti i pro i contro dell’intervento. Il chirurgo estetico ha l’obbligo del risultato: risponde a una richiesta precisa del paziente e qualora questa richiesta non sia mantenuta, ci sono gli estremi per la richiesta di un risarcimento danni».

Certo il danno va provato e dimostrato, ma guardano le statistiche le richieste di risarcimento non sono poche. La casistica delle denunce derivati da interventi di chirurgia estetica è ampia. Senza scomodare i nomi di molte star che, da Hollywood a casa nostra, si sono snaturate dopo pessimi interventi estetici, i danni più comuni sono quelli da eccesso di botulino che blocca il viso o gonfia eccessivamente le labbra. A questi sia associano quelli determinati da mastoplastica additiva e rinoplastica. Il motivo non è tanto determinato dalla capacità del medico di intervenire (o meglio, non solo per questo), ma più spesso da una mancata comunicazione tra medico e paziente dove quest’ultimo pare non prendere coscienza di cosa significhi “farsi un ritocchino”, sottovalutando cioè quelle implicazioni psicologiche e sensoriali da cui deriva, in ultima analisi, il malcontento.

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BIG, parte del network MARSH, leader mondiale nell’intermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi, è in grado di proporre prodotti assicurativi più affidabili ai prezzi migliori del mercato. A dirlo sono i fatti e 15 anni di esperienza.

Chirurgia estetica tra sogno e realtà

La chirurgia estetica non conosce crisi. Labbra, seno, glutei, naso, addome: i ritocchi riguardano ormai molte parti del corpo. E se in Italia la metà degli interventi riguarda il seno, con interventi perlopiù di mastoplastica additiva, dall’America e dall’Asia (Cina in primis) l’intervento più in voga del momento è il ‘ritocchino alla vagina’, per renderne migliore la forma e, per le signore in là con gli anni, per ringiovanirne i tessuti. Eppure non tutti sanno che  il 30% delle operazioni serve a rimediare altri interventi mal riusciti. Un dato impressionante da cui è facile desumere la percentuale di controversie legali e richieste di risarcimento.

*Le informazioni riportate non costituiscono contratto e non impegnano il broker o l’assicuratore per il quale valgono le condizioni contrattuali sottoscritte tra le parti. Leggere attentamente il set informativo di polizza prima della sottoscrizione.

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